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Tra le funzioni grafiche privilegiate dai trader con i CFD vi è sicuramente quella delle Bande di Bollinger, una visualizzazione creata negli anni ’80 dall’analista finanziario statunitense John Bollinger, basata sul monitoraggio della volatilità delle quotazioni nei mercati. Vediamo qui di seguito come sia possibile impostare delle strategie con questa tecnica.
La storia delle Bande di Bollinger
Quando John Bollinger introdusse al pubblico televisivo per la prima volta il suo nuovo metodo di analisi tecnica, alla domanda dell’intervistatore circa il nome dello strumento, l’analista rimase per un secondo interdetto: non aveva mai pensato di battezzare la sua teoria, così rispose velocemente “let’s call them Bollinger Bands!”, ossia “chiamiamole Bande di Bollinger”. Da quel giorno, questo è il nome con cui si indica lo strumento, la cui diffusione è stata ampliata dagli scritti dell’economista americano, tradotti in ben undici lingue. Mr Bollinger, classe 1950, continua a scrivere su temi economici, partecipa a seminari e promuove costantemente le sue idee, contribuendo costruttivamente al dibattito circa le sue creazioni, e su internet si potrà trovare senza difficoltà del materiale, sia scritto che video, per approfondirne la conoscenza.
Accanto alle Bande, l’analista americano ha sviluppato anche le Barre di Bollinger, che possono essere definite come una combinazione tra le candele giapponesi e le Western Bars, dette anche grafici OHLC (acronimo di open, high, low, close), il cui scopo è fornire una lettura immediata e chiara degli andamenti delle quotazioni di un asset. Si potrà notare che le barre assumono a seconda dei casi tre diversi colori: sono rosse quando il livello alla chiusura è inferiore a quello di apertura e verdi quando il prezzo è maggiore, mentre la porzione in blu indica l’oscillazione del valore. Applicando le Bande alle Barre di Bollinger, è possibile definire la volatilità dei prezzi utilizzando lo strumento della deviazione standard. Per chi non avesse competenze statistiche, si ricorda che questa tecnica permette di identificare le eccezioni all’interno di una serie di dati omogenei. Negli scenari finanziari, tali eccezioni potrebbero essere utili per identificare eventuali punti di rottura sui quali basare delle strategie di trading, e le Bande di Bollinger sono tra gli strumenti di rilevazione più sensibili ed affidabili in circolazione, per quanto riguarda il fenomeno della volatilità.
Grafico Bande di Bollinger
In termini pratici, le Bande di Bollinger si presentano come delle curve che si applicano ai grafici a barre o candele giapponesi. Osservando la linea superiore, potrà accadere di individuare una barra verde, indice di un rialzo dei prezzi, attraversata dalla banda. Di solito le candele si trovano al di sotto della curva, per cui trovare una porzione al di sopra è un segnale critico che ci avverte che è stato raggiunto un nuovo “high” (specie se l’andamento precedente dei prezzi era negativo), dal quale si potrà sviluppare un trend rialzista. In questo caso, una strategia da adottare prevedere di aprire una posizione lunga, associandola a dei parametri di take profit e stop loss per assicurarsi un’uscita dal mercato con un profitto vantaggioso.
Lo stesso Bollinger, commentando sul corretto utilizzo delle bande, consiglia di applicare al trading sempre un approccio relativo e possibilmente “asettico”, ossia privo di emozioni capaci di alterare le scelte razionali. La relatività consiste nel focalizzare l’attenzione non su un unico livello, come ad esempio un valore massimo atteso nei mercati, bensì sul contesto sistemico dove questo va a collocarsi. Inoltre, il padre delle Bande di Bollinger suggerisce due strategie: il trader potrà concentrarsi sulla quantità degli ordini, curando il rapporto tra quelli che generano profitti e quelli totali (includendo quelli che producono passività), o sulla qualità degli investimenti, incrementando l’entità del rendimento di pochi ordini, che dovranno bilanciare le perdite. Le Bande di Bollinger possono aiutare ad individuare gli ordini più proficui, aumentando le prospettive di guadagno.